Sono tante le donne alla ricerca di microattività che consentano di integrare il proprio reddito senza portare via troppo tempo al proprio lavoro o alla propria famiglia. Una di queste, il cui fascino consiste soprattutto nell’opportunità di trasformare un proprio hobby in una piccola fonte di reddito, è quella di produrre bijoux con perline, con cristalli, nastri,organze e reti oppure con pietre dure e argenti.
Ma come iniziare? Il primo passo è rendersi conto che l’intuizione è giusta. Produrre bijoux consente di avviare un’attività da casa, senza la necessità di aprire un negozio e con i soli costi dei materiali con cui confezionarli. Il secondo è fare il prezzo di vendita moltiplicando per due o per tre i costi di produzione. Il terzo passo è proporli ad amiche e conoscenti con il passaparola e con l’organizzazione di veri e propri party di vendita, anche in circoli privati.
A questo punto, per aumentare i ricavi, la strada da seguire è partecipare ai mercatini di ‘scambisti’, cioè di privati che propongono gli articoli più diversi ad altri privati. Per avere un proprio stand, occorre rivolgersi agli organizzatori, come i comitati di quartiere o le associazioni di amatori e collezionisti. Richiedono una quota associativa che spesso comprende anche la tassa di occupazione del suolo pubblico dovuta al Comune in cui si svolgono. Gli introiti, dopo averne parlato con il proprio commercialista di fiducia, devono essere inseriti sulla dichiarazione dei redditi nel quadro ‘redditi diversi’. Ma se gli incassi superano i 5.000 euro annui e produrli richiede un impegno superiore a 30 giornate lavorative in 12 mesi, vuol dire che è l’ora di mettersi a fare i conti per compiere il grande passo e aprire una piccola impresa artigiana. Come? Rivolgendosi alla sede locale di una delle associazioni di categoria del settore (Confcommercio, Confartigianato, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e delle Piccole Imprese, Confederazione delle
Libere Associazioni Artigiane Italiane) dove i tecnici sbrigheranno la burocrazia del caso.
Oppure provvedere da sole. Si tratta di iscriversi al Registro delle Imprese Artigiane della Camera di Commercio della propria provincia - costo annuo di circa 150 euro - all’Inps, pagando un contributo annuo di circa 2.000 euro, e di aprire una posizione Iva. Fino a 30.000 euro di vendite all’anno, è possibile pagare il 20% di imposte, senza la necessità di tenere una contabilità Iva. A questo punto, è possibile proporsi anche a commercianti e ad imprese specializzate nella distribuzione di bijuox, presentandosi con un campionario.
Commenti
ciao Grazia
Come stai ?
Se non ti dispiace ho inserito questo post sul mio blog perchè lo trovo molto interessante, c'è sempre chi non sa come gestire la propria " attività " :)
Baci,
Samy